Sarà visitabile fino al 22 agosto la mostra World Press Photo 2021, esposta per la prima volta al Mattatoio di Roma.
La 64esima edizione della mostra più importante per i fotografi professionisti di tutto il mondo è stata curata da Francesco Zizola, vincitore di 7 riconoscimenti World Press Photo negli anni passati.
Zizola ha inoltre ricevuto l’ambitissimo premio “Photo of the Year” nel 1997 per uno scatto che documentava le mutilazioni dei bambini causate dalle mine antiuomo durante la guerra in Angola.
Il concorso internazionale ha visto la partecipazione di oltre 4mila fotografi da 130 paesi diversi che hanno presentato un totale di circa 74mila immagini. Come ogni anno, le foto esposte e selezionate si riferiscono alle notizie più rilevanti dell’anno precedente, costituendo così inevitabilmente la storia del miglior giornalismo visivo mondiale.
Le immagini, storie e le produzioni selezionate presentano diverse prospettive del 2020: dall’impatto che ha segnato la pandemia fino ai movimenti per i diritti sociali in tutto il mondo, a partire da Black Lives Matter. L’esposizione del World Press Photo 2021 diventa così un documento storico, che permette al visitatore di rivivere le storie e le immagini che caratterizzano la contemporaneità nelle sue molteplici sfaccettature.
Tra le foto esposte, ne abbiamo selezionate e raccontate quattro:
The First Embrace – Photo of the Year
Il premio più ambito, quello di foto dell’anno, è stato vinto da The First Embrace (il primo abbraccio, ndr), la foto del danese Mads Nissen. Nell’immagine la signora Rosa Luizia Lunardi, di 85 anni, viene abbracciata dall’infermiera Adriana Silva da Costa Souza presso una casa di cura a San Paolo, in Brasile. Nissen ha dichiarato che la sua foto vuole raccontare una storia di speranza e di amore nei momenti più difficili, soprattutto in uno dei paesi più duramente colpiti dal Covid-19.
California Sea Lion Plays with Mask – Enviroment, singles
Il primo premio Soggetti singoli nella categoria Ambiente è stato vinto da Ralph Pace con l’immagine California Sea Lion Plays with Mask (Leone marino californiano gioca con una maschera, ndr). In tutto il mondo sono state disperse nell’ambiente le mascherine. La BBC ha stimato che ogni mese sarebbero state utilizzate 129 milioni di mascherine usa e getta e 65 miliardi di guanti monouso. Questi dispositivi di protezione individuale vengono scambiati dagli animali per cibo e inoltre contribuiscono agli oltre otto milioni di tonnellate di plastica che finiscono negli oceani ogni anno.
Covid-19 First Responder – Portraits, singles
Covid-19 First Responder di Ivàn Macías ha vinto il secondo premio Soggetti singoli nella categoria Ritratti. Lo scatto ritrae una dottoressa a Città del Messico, alla fine del turno, con i segni lasciati dalla mascherina e dai dispositivi di protezione. Il Messico ha registrato più di 78mila di infezioni da Covid tra gli operatori sanitari, il tasso pro capite più alto al mondo.
The Ameriguns – Portraits, stories
Gabriele Galimberti per National Geographic ha ricevuto il primo premio per la categoria Serie di ritratti con lo scatto The Ameriguns. Il nome è il risultato di una crasi dei termini “american” e “guns“. Secondo Small Arms Survey, un progetto di ricerca globale indipendente, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi è addirittura superiore alla popolazione del paese. Negli USA possedere un’arma è un diritto garantito dal secondo emendamento della costituzione statunitense.
Nasce a Roma nel 1996.
Laureanda in Lettere e Filosofia presso l’Università La Sapienza, è stata definita “errata ma teoricamente giusta” da un docente e non potrebbe essere più d’accordo.
Sogna di diventare giornalista senza dover prima passare dal Grande Fratello – pur consapevole che il rischio sia alto – e punta a dirigere La Repubblica, ma non il paese.
Appassionata di stand-up comedy e politica, anche se spesso si confondono.