L’etnografia ne “Il continente bianco”: l’esame obiettivo del male secondo Tarabbia

“Il rischio dell’osservazione partecipante resta uno: inmiarsi con l’osservato e, nel caso di Tarabbia, barbarizzarsi fino ad assecondare l’abisso così da poterlo accogliere e, forse, un giorno, reinventarlo in una forma nuova. Mai bianca né pura: soltanto innocente”.
La banalità del genio: una recensione qualunque a “La febbre dei Petrov e altri accidenti”

“Dopo pile di libri da fast-food e dopo tanti – troppi – romanzi dispensabili che ho fagocitato bulimicamente solo per vomitarli poco dopo in un cesso qualunque come fossero qualcosa di cui non soltanto non avevo bisogno, ma di cui mi dovevo vergognare, stavo finalmente stringendo tra le mani un gioiello autentico, un vero capolavoro.”