L’etnografia ne “Il continente bianco”: l’esame obiettivo del male secondo Tarabbia

“Il rischio dell’osservazione partecipante resta uno: inmiarsi con l’osservato e, nel caso di Tarabbia, barbarizzarsi fino ad assecondare l’abisso così da poterlo accogliere e, forse, un giorno, reinventarlo in una forma nuova. Mai bianca né pura: soltanto innocente”.
‘Si tradisce chi si ama per poter crescere?’ – Un’amicizia, Silvia Avallone

” Un romanzo che rappresenta perfettamente la nostra società, dove l’apparenza e la superficialità sono l’essenza delle nostre giornate, come le persone si approcciano a questa nuova era dei social e come le amicizie poi possano condizionare e cambiare le nostre vite.”
“Italiana” di Giuseppe Catozzella – l’Italia degli ultimi e le passioni di tutti

“La storia della piccola Maria rappresenta quell’altra faccia dell’Unità d’Italia sempre dimenticata. Insieme a lei sogniamo, soffriamo, proviamo grandi amarezze e forti momenti di rabbia. Il coinvolgimento è totale non solo per chi, come me, vive e conosce i luoghi descritti da Catozzella, ma anche per chi ha conosciuto grandi ideali e ha lottato per essi, oltre ogni confine regionale o nazionale.”
“La parte di Malvasia” di Gilda Policastro. Quando il giallo si guarda allo specchio

“Si cercano alibi e moventi; si cercano i colpevoli. Si cerca, insomma, la verità. E tuttavia, il romanzo di Gilda Policastro non vuole intrattenere il lettore con un’indagine lineare e ricca di suspense. Ciò che si ricerca è la complicazione, o addirittura l’interruzione del patto narrativo.”
“La città dei vivi” di Nicola Lagioia – di come vedere l’abisso e non sprofondarci

“Nicola Lagioia ha il merito di portarci a fissare lo sguardo proprio dove il senso comune ci direbbe di voltarci dall’altra parte, nell’intento di rendere umani anche i carnefici, di non farci sentire mai e in nessun modo al sicuro, costringendoci a riflettere con lucida onestà su chi siamo, su ciò che potevamo o possiamo diventare”.