Lettera di un Padre mai Stato

“Io sono stato abbandonato. Sono stato lasciato solo da uno Stato che non mi tutela, da una donna che non mi ha voluto partecipe delle sue scelta, della Tua vita.”

Lù, sono tuo padre!

“Mio padre è così: non parla, sorride.
E se sorride, fa parlare il cuore. Ha scelto, tra tutte le possibilità, di restare in silenzio e sorridermi, alleggerendo, con il solo movimento dell’angolo della bocca, il momento più duro della mia vita”.

“Amore di mamma, PORNO subito”

“Quando un bambino ci chiede qualcosa sul sesso ci trasformiamo in un mix grottesco tra un’anguilla e una saponetta bagnata sotto la doccia”.

La testa di Agave

“Da bambino, mio figlio era – com’è che si dice? – buono come il pane. Una pulce scapigliata con gli occhi vispi e le ginocchia livide. Il viso e i capelli neri, arruffati sulla testa, li aveva ereditati da suo padre; mentre il guizzo e il genio, beh, quelli erano roba mia.”

J’accuse: tuo padre ti ha mai spezzato le mani?

“Infine, j’accuse la mia sposa: madame Giustizia. Da giurista credo che i due anni del patteggiamento siano un ottimo approdo, considerati i permeanti cavilli cui siamo abituati. Da persona, invece, la ritengo una pena fin troppo clemente.”