Giovani lavoratori: viziati o solo stanchi?

“Ciò che ci preme di più, come generazione di giovani che si approcciano, al mondo lavorativo è riuscire a bilanciare la qualità del lavoro con la qualità della vita”

Calabria, un polmone verde da salvare

Il Parco Nazionale dell'Aspromonte avvolto dalle fiamme (agf)

“Le indagini condotte, nel corso dall’emergenza, spesso hanno fatto desumere che si trattasse di condotte dolose, provocatrici dell’incredibile numero di incendi e dei conseguenti ingenti danni. È quindi, ancora una volta, l’uomo stesso a distruggere, con estremo sadismo, tutto ciò che tocca”.

La terra desolata è immobile: il mio pensiero aprilino a Samuel Beckett

“Nell’era del Covid – il nostro nuovo anno 0 -, l’attualità di Beckett è quanto mai evidente. Le città assomigliano sempre di più ai paesaggi surreali – in larga parte inanimati – tratteggiati da lui; mentre noi – i vivi e/o presunti tali -, estraniati e alienati, ci trasciniamo in giornate sempre uguali, che si susseguono, lente, senza stravolgimenti di sorta; e che evidenziano l’assurdità di un tempo congelato, coniugato al passato e povero di futuro”.

Quella Rara voglia di conoscere

“Nel 2008, il 29 febbraio, nella sua unicità quadriennale, è stata istituita la Giornata Mondiale delle Malattie Rare.”

Cristo si è fermato a Lipa

“We are not animals, we are human beings”: è questo il grido dei migranti di Lipa, esseri umani alla ricerca del riconoscimento di tale status quo.”

Lettera ad un 2020 ormai andato

Caro 2020, sei diventato il termine di paragone delle disgrazie. Vince chi ne ha vissute di più. Sembra di essere ad un’asta che più che definire benefica, definirei salvifica. Vedo le palette alzarsi, con gente che rialza ed offre malattie, alluvioni, guerre, scontri, paura e soprattutto irreversibile morte.

Medico per un giorno: lo scempio dell’SSM20

“Da malata oncologica e, quindi, da persona che ha sperimentato sulla propria pelle il nostro sistema sanitario, posso assicurarvi che gli specializzandi sono una risorsa irrinunciabile. Molti – per lo più persone che non sono mai entrate in un reparto né da una parte né dall’altra – continuano a ignorare il fatto che gli specializzandi siano ingranaggi rilevanti, per non dire fondamentali, nell’assetto organizzativo di molti ospedali e che, senza di loro, complice la penuria di medici strutturati, gli ambulatori e i reparti dei suddetti ospedali sarebbero al collasso.”