Spettatori di serie tv “Tuttigusti+1”

"E ora scusate, devo andare. È appena iniziato Ratched."

Apro gli occhi in una giornata di fine estate, in una stanza semibuia, con la luce che filtra tra le tapparelle e si riflette sui molti specchi; Edvard Grieg e la sua Morgenstemning nelle orecchie, quella dei migliori film nelle scene in cui cambia la stagione o inizia una nuova giornata. Con gli occhi pieni di gioia e la voglia di vivere una domenica qualsiasi, bevo il mio caffè fissando le montagne lontane.

Mi siedo sul divano in sala da pranzo e fisso le copertine dei libri, che sembra mi stiano fissando a loro volta. Mi stendo completamente, la televisione si accende.

È in quel momento che tutto cambia. Il tubo, ormai non più catodico, mi richiama come il pagliaccio Pennywise con Georgie per restituirgli la sua barchetta di carta in “IT – Il Pagliaccio”.

Sono un appassionato di serie televisive. Non importa di cosa si tratti, ne inizio un numero sensazionale, per poi ridurre la mia attenzione a specifiche tipologie e ad una qualità attoriale che mi soddisfi. Ma non sono l’unico, perché ormai non esiste persona, su questo globo, che non abbia fissato la televisione per almeno quei 40/50 minuti, per 5 o 6 volte anche nella stessa giornata.

Del resto, con il tempo uggioso in arrivo, non si può che preferire una coperta calda e una buona serie televisiva, che sia un horror, un poliziesco, una commedia romantica, un thriller psicologico e via discorrendo. Magari per distogliere lo sguardo da Barbarella nazionale.

Ma la cosa più straordinaria non è tanto la diversità di ciò che si guarda, ma ancor di più la diversità di chi guarda.
Parliamoci chiaro: ogni spettatore è diverso e ognuno di noi ha un modo di reagire a ciò che succede durante una scena.

Qui di seguito ho racchiuso tutto in 7 tipi di spettatori, che spesso coesistono nella stessa persona: perché sono certo che voi, come me, abbiate un disturbo della personalità, nemmeno fossimo il protagonista di SPLIT.

1. I Super-Pigiamini:

Se siete genitori, zii o amanti dei bambini, sapete fino a che punto il nome di questa categoria racchiuda perfettamente questi spettatori, ovvero coloro i quali non conoscono altro outfit all’infuori del loro pigiama e sono dei veri supereroi delle serie TV.

Non importa di che tessuto sia – pile, lana, acrilico, cotone o il più sexy possibile – ma loro preferiscono avere la stessa tipologia di vestiario, da mattina a sera. Non posso biasimarli: anche io ho rischiato di dimenticare di mettere il deodorante sotto le ascelle e di dover provvedere con un Arbre Magique nella mia stanza, per una notte intera, come aglio che allontana i vampiri. Questi soggetti sono quelli che preferiscono dire “no” ai propri amici ed evitare un drink al bar, perché devono capire cosa stia escogitando Fallon Carringhton in Dinasty, oppure cosa stia succedendo nel paesino sul lago Ozark, tra uno spaccio durante la messa nella chiesa del paese e un fucile rubato. Ci si alza solamente per andare in bagno, a fasi alterne e a volte nemmeno per mangiare, ma è assolutamente condivisibile se si è occupati a guardare quel visino dolce di Zac Efron in Down to Earth.
Sì, il visino, come no.

Questi soggetti sono curiosi e amano il tepore di una coperta che copra anche i piedi, perché spesso Black Mirror supera dei limiti non indifferenti e può intimorire, o far aprire gli occhi. Sono solitari e di solito il cucchiaino di gelato non lo condividono con nessuno, ma se dovessero dare a qualcuno la possibilità di fare una lunga maratona, l’unica cosa che direbbero sarebbe “Mà, apri la porta!” urlando a squarciagola, proprio come farebbe Annie di Good Girls per richiamare il figlio.
Insomma, tra odori molesti e tanta voglia di far nulla, riescono a saltare da una serie all’altra, ma mai senza aver prima finito tutta la stagione.

2. I “Non sto piangendo! Mi sto solo idratando!”

Gli ipersensibili. Questa è quella categoria in cui si catalogano tutte quelle persone che ad ogni scena di una serie, anche durante una sparatoria, riescono a emozionarsi o a trovare il senso della vita.

Non dovete cogliere negativamente le mie parole, perché è lecito piangere di fronte a This is Us e agli addominali perfetti di Milo Ventimiglia, che nemmeno dopo 10 anni di palestra riuscirei ad avere, ma penso che ci sia la necessità di darsi una regolata, a volte. Tra un kleenex e un altro, tra i capelli ormai bagnati da lacrime e dispiacere e con la dignità persa (neanche fossimo la contessa De Blanck denudatasi in diretta su Canale 5), va sempre a finire che il matrimonio di Blair e Chuck in Gossip Girl diventi più emozionante di quello di vostra cugina Maria Carmela (quella a cui avete cambiato i pannolini quand’era piccola).

Queste particolari persone hanno i brividi a fior di pelle e ogni cosa risulta essere la più dolce mai vissuta, anche se si tratta di Tina Cipollari contro Gemma Galgani a Uomini & Donne. Questa categoria di persone ha sempre nelle orecchie la canzone Hide and Sick, la stessa del funerale di Marissa di The O.C., perché è la più gioiosa che passa loro per la testa.
Per quanto mi riguarda, una categoria da evitare, soprattutto se non volete alternare l’ascolto tra la voce suadente di Loca Ward e dei potenti singhiozzi.

3. I Nerd che più nerd non si può!

Qui troviamo una delle mie categorie preferite! Sono quelle persone che non riescono a fare a meno della propria serie TV, tanto da non riuscire a non parlarne per più di 5 minuti. E ogni cosa, qualunque cosa, riprende un episodio della serie.

Chi appartiene a questa categoria è più che addicted e anche il suo guardaroba viene influenzato dal suo amore per alcuni personaggi; per intenderci, al matrimonio della cugina Maria Carmela (vedi sopra) sotto la giacca non può mancare una t-shirt con l’immagine di una scissione nucleare e il viso di Sheldon Cooper di The Big Bang Theory.
Ecco il bello: saper rendere reale la finzione di una storia creata per riempire le giornate di noi comuni mortali.
Avete mai giocato a True American, il gioco alcolico più assurdo di sempre? Bene, non siete solo fan di New Girl, ma avete davvero un problema.

Siete la Alex di Modern Family con i compiti di scuola, o il Barney Stinson di How I met your mother che si approccia a ogni essere umano di sesso biologico femminile che respiri sulla faccia della terra. Insomma: il topic delle nostre conversazioni con voi gira esclusivamente attorno ai personaggi delle serie che amate.
Ma attenzione, perché alla fine, a girare, è anche la testa.

4. L’oracolo

La categoria più odiata, più insopportabile e assurda di sempre.
Ne faccio parte anch’io, ma devo essere onesto: mi odio un po’ per questo. Si tratta di tutti quei soggetti che sbuffano in maniera ridicola e pensano di sapere già cosa stia per succedere da lì a poco.

Per intenderci, sapevano fin dall’inizio come Daenerys sarebbe stata uccisa alla fine dell’ultima stagione di Game of Thrones (non è spoiler, dai! Io sapevo sarebbe successo!), neanche avessero scritto loro la fine della storia. Sono quelli che mentono dicendo “me lo aspettavo”, oppure “ah, non ti eri accorto che Annalise Keating aveva contattato Konnor, perché Frank non doveva essere scoperto, altrimenti Bonnie avrebbe dovuto dire a Laurel di Oliver?” guardando How to get away with a murder.
Inventerebbero anche una storia fasulla pur di avere ragione e a volte, per gonfiare il loro ego, prendono Wikipedia e leggono per filo e per segno ciò che succederà nell’episodio successivo.

Se si trovassero nella città di Riverdale saprebbero, ancor prima delle scene amorose tra i vari studenti di liceo, chi ha ucciso chi senza ancora che ci siano indizi sulla scena del crimine (perché il crimine non è ancora avvenuto). Insomma, sono quelle persone che non riescono a vedere con tranquillità una serie TV in compagnia, ma da soli, beh, possono tranquillamente ricadere nella categoria numero 2 (sì, quelli tra pianti e lacrime).

5. I “Gelato! Fermate il gioco! Non ho capito!

Come la migliore Francesca del pianeta – la Cipriani naturalmente – questa categoria di persone è quella che per distrazione o per mancanza di qualche neurone, perde il filo della storia o non ricorda cosa sia successo nella scena precedente.

Ne fanno parte quelle persone che ogni 20 minuti fermano tutto e chiedono “Wait, ma perché Clay ha una pistola in mano?”, ma ancora non si può sapere perché è un salto nel futuro che il regista di 13 Reasons Why non vuole ancora svelarci. Ebbene, questi snervanti esseri (dis)umani, mangiatori di unghie specializzati e social media addicted, sembrano viaggiare su dei binari differenti, e sono sempre all’oscuro di tutto, neanche fosse la caverna di Dark con i suoi molteplici salti temporali e spaziali.
Su quel divano, sono quelli che si fanno spiegare nuovamente cosa sia successo, ma al primo nome del personaggio che viene utilizzato non riescono ad associarlo all’attore, perché del resto non lo hanno seguito attentamente.

A: “Sabrina così si avvia per gli Inferi”

B: “Aspè, chi è Sabrina?”

A: “La protagonista, la bionda!”

Niente, non ce la fanno.

6. I “Morfeo, scansate”

Non riescono a tenere gli occhi aperti. Non c’è molto da dire, infatti, perché tendono, continuamente a non terminare ciò che hanno iniziato.
O che pensano di aver iniziato.

Il loro menu di Netflix è pieno di “continua a guardare”; peccato che non ricordino niente dell’episodio precedente. Sono quelli che si addormentano vedendo la prima stagione di Peaky Blinders, ma che riaprono un occhio dalla seconda in poi, nelle scene più calde. Sono quei tipi di persone che amano chiedere di guardare insieme un telefilm per fare qualcosa di diverso, ma che non riescono a terminare la storia di Elisabetta II in The Crown. Spoiler: la Regina alla fine è ancora viva!

Se non fossi tanto curioso, farei pienamente parte di questa categoria, perché mi addormento se si tratta di qualcosa con una durata superiore ai 65 minuti.
Ma mi chiedo come sia possibile guardare Sex Education e addormentarsi dopo i primi 20 minuti!
Almeno la tematica è… come dire?
Interattiva.

Abbiate perciò pazienza con queste persone, perché sono anche molto sensibili e si offendono con facilità; ma un consiglio: scegliete una serie che piaccia a voi, o almeno un piano B.
Ah, dimenticavo, alzate il volume.
Perché se russano (come me) è la fine.

7. I “Ma quando ritorniamo in quarantena?”

Alcune volte penso siano le persone che hanno sfruttato questo virus, tossendo su altri individui e starnutendo sui mezzi pubblici, pur di garantirsi un periodo di quarantena in casa, da soli, in modo da poter vedere tutte le serie possibili ed esistenti sul pianeta.

Sono quegli individui che guardano fin dal primo episodio Law and Order, riuscendo a terminarlo anche in una settimana, o che ripetono a memoria tutte le battute di Lucifer. Hanno una mania: riguardano una stessa scena molteplici volte, passando anche da una tematica all’altra, come fa Malgioglio con la sua versione di Jerusalema.

Insomma, sono fan sfegatati di The Politician, ma non riescono a fare a meno di Queer Eye e dei fantastici 5. Parlano in romanaccio guardando l’ultima stagione di Baby, ma mantengono l’eleganza di Jessica Lange in American Horror Story. Sono quelle persone che riuscirebbero a stare da sole con i bastoncini negli occhi per tenere aperte le palpebre, pur di terminare una serie televisiva prima degli altri, così da evitare gli spoiler e potersi buttare su quella successiva (e anche per commentare sui social). Come sapete, a novembre uscirà la nuova stagione di Undercover, ma tranquilli: scopriranno in meno di 24 ore cosa si sta nascondendo.

È vero, ognuno di noi è diverso e magari non vi ritrovate perfettamente in una di queste categorie, ma parliamoci sinceramente: quanto vi sentite disagiati quando guardate una nuova serie TV?
Io, personalmente, molto.

E ora scusate, devo andare.
È appena iniziato Ratched.

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