Sentirsi a casa all’estero: il Made in Italy visto dai giovani

"Ebbene, un giovane italiano ha scelto di avventurarsi nel mondo del food all’estero, mantenendo fermo il suo spiccato amore per l’Italia. Edrisi Auteri è un giovane imprenditore. Dopo aver raccolto numerose esperienze in tutta Europa, attualmente si occupa di food and beverage in Inghilterra."

È noto come noi italiani riusciamo a reinventarci in ogni città del mondo, specialmente quando si parla di esportare il “nostro” Made in Italy all’estero.

Il Made in Italy, per definizione, è una garanzia di qualità, rispetto ad un mercato concorrenziale.

Noi italiani, però, interpretiamo il Made in Italy come una vera e propria filosofia di vita, che alcune volte esula dal concetto prettamente economico.

Siamo amanti delle culture più svariate, siamo nomadi per anni nei luoghi più disparati, ma conserviamo sempre il nostro modo di vivere e rapportarci con le persone e le abitudini altrui.

Il food italiano è considerato all’estero un bene di alta qualità, su cui puntare, tra gli altri, numerosi capitali.

Difatti non è raro trovare al di fuori del nostro Paese numerosi ristoranti italiani di lusso o interi negozi dedicati al Made in Italy in campo gastronomico.

Ebbene, un giovane italiano ha scelto di avventurarsi nel mondo del food all’estero, mantenendo fermo il suo spiccato amore per l’Italia.

Edrisi Auteri è un giovane imprenditore. Dopo aver raccolto numerose esperienze in tutta Europa, attualmente si occupa di food and beverage in Inghilterra.

  • Hai sempre sognato di vivere all’estero?

” Sinceramente non era nei miei piani. Come tutte le cose belle, però, tutto succede all’ improvviso.”

  • Casa Italia. Parlaci di questo tuo innovativo progetto.

“Casa Italia nasce in Finlandia, paese in cui ho vissuto per 2 anni.

L’idea è nata come una scommessa e potrei effettivamente definirla una piccola sfida con me stesso.

Vivere al nord e proporre una cucina semplice ma autentica è stato da sempre il nostro must.

In questo progetto, abbiamo proposto una ristorazione accoppiata alla vendita al dettaglio di tutta una serie di prodotti made in Italy, corredata da un approccio al pubblico caratteristico del sud Italia.

Successivamente, dopo un paio di anni, abbiamo deciso di espanderci e aprire altri due punti vendita a Manchester avendo conosciuto una persona molto preparata del settore che si è subito interessata al nostro progetto e ha voluto farne parte.”

  • Tre aggettivi che descrivono Casa Italia e perché.

“Casa Italia è famiglia, tradizione e voglia di mettersi in discussione.

Vogliamo consentire ai nostri clienti di varcare la porta e sentirsi esattamente come nelle piazze più belle del nostro Paese, accolti da Italiani sorridenti e pronti a guidarli verso un percorso non solo gastronomico ma anche sensoriale.”

  •  La concorrenza estera nell’ambito della gastronomia e ristorazione è spietata. Cosa ti ha spinto a gettarti in questo ambito?

“In Finlandia, quando decidemmo di aprire, non c’era praticamente nulla come Casa Italia.

Ora piano piano le cosa stanno cambiando.

Nello specifico, per quanto riguarda Manchester, nell’ambito della ristorazione  c’è una grandissima concorrenza. Noi di Casa Italia, però, siamo sempre convinti di poter essere i più bravi!”

  • Qual è il tuo punto di forza?

“Credo sia la passione sfrenata per il mio lavoro.”

  • Pensi che in Italia saresti riuscito ad ottenere il medesimo successo?

“In Italia credo che si possa fare ristorazione ma è necessario più tempo e pazienza per ottenere determinati risultati.

In Uk e in Finlandia i risultati li abbiamo ottenuti più facilmente.”

  • Cosa pensi della ristorazione italiana e del suo futuro all’estero?

“La ristorazione italiana all’estero, se fatta come si deve, è e sarà sempre una carta vincente.”

  • Cos’è per te il Made in Italy?

“Sarebbe riduttivo parlare di Made in Italy riferendosi solo al food.

Ovviamente ciò che abbiamo in Italia in termini di qualità e differenziazione dell’offerta è sotto gli occhi di tutti.

Made in Italy all’estero è per me voglia di far conoscere a tutti il paese più bello del mondo, il nostro!

Il tutto attraverso le nostre materie prime.”

  • Cos’è il Made in Italy per gli anglosassoni?

“Per gli Inglesi il Made in Italy è eccellenza, gusto ma soprattutto rispetto delle tradizioni di famiglia tramandata da generazione in generazione.”

  • Che ne pensi della cucina a chilometro zero? E come rapporti questo concetto alla tua attività?

“Parlare di Km zero per un italiano all’estero è ovviamente complicato per ovvie ragioni.

Devo però dire che le nuove tecniche di conservazione e trattamento del food in generale ci aiutano a offrire un prodotto freschissimo e di altissima qualità, a volte anche migliore del cd. prodotto a Km 0.”

  • Chi ti ha trasmesso l’amore per la cucina italiana?

“L’amore per la nostra cucina è nato quando ho iniziato a viaggiare e mi sono reso conto di quanto cucinare per gli altri mi desse soddisfazione e felicità.

In quel momento stavo presentando casa mia al mondo.”

  • Parlando di Casa Italia, ti manca la tua “casa” italiana?

“Casa è casa…certamente mi manca! Home sweet home!

  • Dopo anni di esperienza, se potessi tornare indietro, cosa cambieresti e cosa faresti nel medesimo modo?

“Sinceramente credo di aver fatto esattamente quello che sentivo, sono sicuro di averlo fatto al massimo delle mie forze e possibilità.

Sono felice di tutto e sono pronto per il futuro!”

  •  Se dovessi legare il sapore del successo ad un cibo italiano, quale sceglieresti?

“Ovviamente la mia cara Nduja.

Spopola ormai da anni in tutto il mondo ed è presente in tutti i menù nei posti più sconfinati del pianeta. Ero In un paesino desolato Norvegese e pensa un po’… facevano la pizza con la Nduja!”

Ebbene, Edrisi è la vera dimostrazione di come la forza di volontà e qualche idea brillante possano effettivamente concretizzarsi in una vera e propria attività imprenditoriale.

Noi giovani italiani abbiamo le potenzialità, le idee e un buon bagaglio di materie prime da mettere in gioco, nel nostro bel Paese e all’estero.

L’elemento fondamentale è unicamente quello di non dimenticare mai le proprie radici ed utilizzare il proprio modus vivendi ed operandi in ogni occasione che la vita ci presenta.

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