Ottantacinque anni compiuti lo scorso 1° dicembre, regista di film quali Vicky Cristina Barcelona, Midnight in Paris o Basta che funzioni, ecco a voi alcune chicche succulente sul 4 volte Premio Oscar, istrionico ed iconico Woody Allen, al secolo Allan Stewart Konigsberg.
“Il mio unico rimpianto nella vita è quello di non essere un altro.”
Woody Allen
Non proprio un libro aperto
Il giovane Allan, ai tempi delle scuole, non nutriva un particolare interesse per la lettura, o meglio non per quella classica (e come dargli torto?). Aveva, come molti ragazzi d’oggi, un’anima nerd e preferiva i fumetti ai romanzi e ai bestseller. Appassionatissimo di Flash Gordon e Superman, si rese presto conto che tutti quegli eroi dei quali leggeva le gesta e le avventure epiche avevano una cosa che lui non aveva: una donna. La sua kryptonite è sempre stata il gentil sesso, ma lui a differenza di Clark Kent non poteva far ricorso ad un fisico aitante. Perciò, recuperò tutto il tempo perso e divorò libri su libri solo per far colpo sulle compagne di scuola.
Lui è stato con Diane Keaton e Harlene Rosen… Forse è il caso che anche io rispolveri un po’ la Divina Commedia.
Non so-fàtti tuoi
“La psicanalisi è un mito tenuto in piedi dalle industrie di divani.”
La personalità del buon Woody è sempre stata un po’ fuori dalle righe, complici anche un carattere ed un animo piuttosto tormentati. Passò diversi anni della sua vita in terapia, in particolare a causa dell’agorafobia, ma anche della claustrofobia (lo immagino sempre nei panni di Aldo in Tre uomini e una gamba mentre grida: “non posso né entrare né uscire”) ed il tema è parecchio ricorrente nei suoi film.
Famosa la battuta che egli stesso, vestendo i panni dell’ipocondriaco Mickey Sachs in Hannah e le sue sorelle, pronuncia sull’argomento: “Gesù, sono stato in analisi per anni. Non è successo niente. Il mio analista per la frustrazione cambiò attività. Aprì un self-service vegetariano”.
Laureati in psicologia: ora sapete come spendere il vostro diploma.
Io e Diane
Le donne nella vita, così come nella filmografia, del regista di Brooklyn rivestono un ruolo di primaria importanza, ma solo una delle tante compagne di Woody rappresenta la sua musa ispiratrice e miglior consigliera: Diane Keaton. Il giudizio di quest’ultima è l’unico che il regista abbia mai preso davvero in considerazione in relazione alle proprie opere, sia al tempo del loro legame, sia successivamente, quando le loro strade amorose si separarono. I due hanno anche recitato insieme in Io ed Annie, diretti dallo stesso Allen, proprio come coppia in un film che narra la parabola sentimentale di due ex coniugi, ripercorrendo tutte le fasi della loro vita insieme, dal primo incontro fino al deterioramento e alla conseguente fine del rapporto. Da vedere assolutamente!
Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)
“L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.”
Basta con questi uomini dai fisici scultorei, con sorrisi smaglianti e tatuaggi sul corpo, il vero prototipo di sex symbol è il regista mingherlino con gli occhiali spessi e il ciuffo arruffato. Non ci credete? Allora chiedete ad Empire Magazine, che nel 1995 ha inserito lo stesso Woody Allen tra le star di Hollywood più sexy di sempre.
Caro amico che leggi questo umile articolo, è il momento di rivedere le tue priorità. Non è il caso di iscriversi in palestra, corri a comprare una cinepresa.
“Il sesso è come il Bridge: se non hai un buon partner meglio avere una buona mano.”
Il triangolo no!
“Ero solito portare una pallottola nel taschino, all’altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.”
Renato Zero deve aver preso spunto da una vicenda capitata nei sobborghi Hollywoodiani per comporre uno dei suoi pezzi più famosi. Già, perché tra le tante fiamme di Woody va annoverata anche Mia Farrow, la quale negli anni successivi al loro rapporto, ebbe una relazione niente meno che con Frank Sinatra.
Mr. Swing deve essere stato un tipo un po’ geloso, tanto che girarono voci negli ambienti Losangeliani di un Sinatra parecchio indispettito, al punto da minacciare il regista di spezzargli le gambe qualora si fosse avvicinato ancora a Mia. Promessa mai mantenuta, per fortuna di Woody.
Tutto casa e poca chiesa
“Se Dio esiste è meglio che abbia una buona scusa.”
Non è un mistero che Woody Allen sia ateo. Lui stesso lo ha ribadito più volte all’interno delle sue opere o nelle interviste rilasciate, ma l’argomento morte-religione è uno dei più affascinanti tra quelli presenti nei suoi film ed è forse il caso che sia proprio lui a parlarcene in un estratto del suo film Harry a pezzi.
Come si vede Woody Allen dopo questa vita?
“Non ho paura di morire. Solo non vorrei essere lì quando succede.”
Cosentino classe 1995.
Studente di Giurisprudenza presso l’Università della Calabria e con un’inclinazione per l’ambito penalistico, ambisce alla carriera magistratuale grazie al suo amore per la giustizia e al bisogno di guardare sempre con occhio critico la realtà.
Sogna tutti i suoi mille sogni nel cassetto e condisce ogni giorno con una sana dose d’ironia.
Appassionato di politica, musica, cinema e sport!