Alzi la mano chi non si è mai sentito come lui, il mostriciattolo verde dal cuore di tre taglie più piccole!
Nessuno? Tutti amanti del Natale? Tutti contenti di rivedere i parenti, di partecipare a cenoni eterni e sentire le solite domande: “E il lavoro? E il fidanzato? E la macchina? E i viaggi? E quanti capelli hai in testa?”.
Non ci credo!
A quanto pare, esiste una vera e propria sindrome del Grinch, diagnosticata dai ricercatori dell’Università di Copenaghen e citata nel 2015 in un articolo del British Medical Journal. Sembra che il nostro cervello abbia un’area specifica che si attiva in vista del Natale, causando così la gioia incontrollata per questa festa. Nei soggetti che hanno subito qualche trauma durante il periodo natalizio (perdita dei propri cari et similia), quest’area rimane disattivata, facendo in modo che il mondo pulluli di tanti piccoli Grinch.
Il re degli hater del Natale è un personaggio creato dallo statunitense Dr. Seuss, pseudonimo di Theodor Seuss Geisel. Il primo libro, dal titolo How the Grinch stole Christmas, uscì nel 1957.
Nel racconto, il Grinch ha cinquantatré anni, la stessa età dello scrittore al momento della stesura del libro. Coincidenze?
Pare che il personaggio, inizialmente disegnato in bianco e nero, con sfumature di rosso e rosa, diventò verde quando il libro venne trasformato in cartone animato nel 1966. Il regista, Chuck Jones, aveva guidato, poco tempo prima, alcune auto a noleggio di quel colore e ne rimase negativamente impressionato; da qui l’associazione del colore con il personaggio.
Seuss e Jones erano amici e collaborarono nella realizzazione del cartone animato, per cui Seuss scrisse anche i testi di alcune canzoni.
All’interno del cartone, Boris Karloff diede la voce al narratore e al Grinch. L’attore era già conosciuto per aver doppiato il personaggio di Frankenstein nell’omonimo film del 1931.

Il Grinch finì sul grande schermo nel 2000, grazie all’interpretazione di Jim Carrey e, nel 2018, con resa in digitale e la voce di Benedict Cumberbatch doppiato in Italia da Alessandro Gassman.
Il costume usato da Jim Carrey nel film del 2000 è stato realizzato con peli di Yak, cuciti uno alla volta su calzamaglia e tinti di verde.
Nel film sono stati utilizzati oltre 2000 bastoncini di zucchero e 8200 ornamenti natalizi, numeri da record!
Per quanto riguarda la versione americana del film, è doveroso ricordare Anthony Hopkins in qualità di narratore. L’attore fu talmente appassionato dalla trama, che terminò la registrazione in un giorno.
Nel 2001 la pellicola vinse l’Oscar per il miglior make up: pare che a Jim Carrey servissero almeno tre ore di trucco prima di andare in scena.

Dispettoso e vendicativo il nostro amico verde ma, di certo, in gran sintonia con i make up artist!
Cosentina, classe 1991, laureata in Lettere e Beni Culturali, con Magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università della Calabria e fluente in Inglese e Francese.
Oltre ad un periodo di studi a Vizille in Francia e una formazione con Eugenio Santoro dedicata ai curatori di mostre d’arte, vanta un amore per
i pittori fiamminghi e il periodo Barocco e coltiva il sogno di imparare (almeno) dieci lingue.
Appassionata di culture mediorientali, cosmesi bio, viaggi, lettura, dolci e mare!