Stanotte si è improvvisamente spenta la Governatrice della regione Calabria Jole Santelli. Una notizia sconvolgente e che lascia tutti attoniti, non tanto per la carica rivestita, ma per la persona.
Jole – permettetemi di chiamarla per nome – prima di essere la Governatrice della Calabria era una Donna con la D maiuscola, una donna forte, coraggiosa, dotata di una caparbietà ed una determinazione disarmanti.
Come noto, Jole non godeva di ottima salute, ma nonostante la malattia, nonostante le diffidenze dei medici e le esortazioni a desistere da parte di amici e familiari, si è buttata a capofitto in questa nuova sfida e l’ha vinta.
Politicamente parlando le si può muovere qualunque critica, si possono o meno condividere le idee o le decisioni assunte in questo anno da Governatrice; ma umanamente non può che essere oggetto di ammirazione.
Jole dovrebbe essere un esempio non solo per tutti i calabresi, ma per tutte le persone che amano la propria terra, qualunque essa sia.
Perché chi decide di mettersi nuovamente in gioco per amore della propria terra, pur sedendo su di una comodissima poltrona in Parlamento e svolgendo un ruolo di rilievo anche nella propria regione come lo è quello di coordinatrice regionale del proprio partito, a dispetto delle proprie condizioni di salute, non può che essere un esempio per tutti.
Jole è la dimostrazione lampante che la forza non è solo fisica; al contrario, la vera forza trova la propria fonte nel cuore e nella testa: è questa la forza che ci consente di combattere i nostri limiti e di superare qualunque ostacolo che la vita ci pone davanti.
Un po’ di tempo fa, riferendosi al suo nemico, disse: “La malattia ti dà tanti dolori ma ti fa un grande regalo: ti fa conoscere la libertà, ti aiuta a non avere paura di niente, a non rispettare più le convenienze. La mattia, oltre alla disgrazia, mi ha dato la fortuna di non avere paura della libertà, di essere libera e di sentirmi tale. E non ho paura del coraggio che serve, perché quello l’ho dovuto conoscere così bene che è diventato un mio amico fraterno”.
Da calabrese mi sento di doverti dire grazie, Jole, perché in una terra come la nostra servono come il pane persone libere e coraggiose, persone con la tua forza, persone disposte a mettere il proprio Io e il proprio benessere in secondo piano per il bene degli altri e della propria terra.
Te ne sei andata troppo presto ma vorrei che tu e tutti i tuoi cari teniate a mente una cosa: come affermò Einstein “soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena di essere vissuta”. E la tua lo è stata sicuramente.
Praticante avvocato, nato a Cosenza, classe 1996.
Laureato in Giurisprudenza alla LUISS Guido Carli e aspirante giornalista e magistrato grazie al suo amore per la ricerca della verità, riempie la sua vita di piccoli piaceri tra cui il mare, il Cosenza Calcio e il buon cibo.
Va dritto al punto e non si piega mai a nessuno… Se non a un piatto di pasta.
Appassionato di scrittura, politica, cucina, diritto e dibattiti!