Il vaccino: scienza vs Curareilcancroconlacamomilla.it

"La scelta, inutile dirlo, è tutta vostra. Sappiate solo che se non si raggiungerà il 70% delle vaccinazioni, non potrà essere assicurata la celebre immunità di gregge (ciao Boris, Italians do it better). Fatemi un favore: prima di dare fiato alla bocca, analizzate le fonti. E no: il blog di Curareilcancroconlacamomilla non è una fonte, è pura follia."

Appena dieci mesi, poco più di un tempo gestazionale normale. Appena dieci mesi per intravedere la luce in fondo al tunnel. Appena dieci mesi per assistere al parto del nostro dolore, per assistere alla nascita di questo “bambino” che, in una sorta di Natività ritardata, porta (o così si spera) scientifica salvezza.

Trovo vi sia un qualcosa di estremamente evocativo nel fatto che il Vax-day coincida col 27 dicembre, giusto due giorni dopo la venuta di Cristo per i credenti. Personalmente, non mi riconosco in nessuna fede, o forse mi riconosco in tutte, ma ugualmente trovo la coincidenza quantomeno poetica. 

L’unico Credo che da sempre – ciecamente e con abnegazione – professo è quello nella scienza, motivo per cui mi si occlude l’aorta ogni volta che leggo quanto scritto da negazionisti e complottisti dell’ultimo minuto, sovente privi di qualsivoglia credenziale per poter anche solo provare a scrivere “Pfizer” nel motore di ricerca.

Non posseggo titoli che mi abilitino a discorrere di medicina, biologia e chimica a cuor leggero e, proprio per questo, tendo a fidarmi delle fonti ufficiali (che, certamente, non sono né i giornali di partito né cosavogliononasconderci.it) a maggior ragione per quanto riguarda il “bambino” di cui sopra, il vaccino Pfizer-BioNtech.

Come funziona, quindi, questo “miracolo” che di miracoloso non ha nulla se non gli sforzi titanici della comunità scientifica e il rinnovato sentimento di stima verso la ricerca? Come mai le più comuni affermazioni dei complottisti sono prive di credibilità?

Per spiegarlo non ho interpellato Yahoo Answers (lo ricordate? Bei tempi…) ma mi sono rifatta principalmente al documento ufficiale rilasciato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, ndr) che potrete comodamente trovare qui

  • “Sì, sì… un nuovo vaccino. Ma perché non hanno utilizzato quanto scoperto per la SARS?! Ci nascondono qualcosa!”

Partendo dalle basi, il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 appartiene alla stessa famiglia dei virus della SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave, ndr) ma non è lo stesso virus. Il primo è infatti strettamente collegato ma non perfettamente sovrapponibile al virus SARS-CoV-1, responsabile della citata SARS, manifestatasi sempre in Cina nel lontano 2002. Il SARS-CoV-2, quindi, è il nome del virus che, a sua volta, determina la malattia conosciuta come COVID-19. È poi essenziale capire che non esiste un unico “Coronavirus”: c’è, ad esempio, il coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS-CoV) che viene trasmesso all’uomo dai cammelli nonché il già citato SARS-CoV-1, trasmesso all’uomo dallo zibetto. 

Voi, per caso, siete identici, in quanto a corredo genetico, ai vostri cugini o ai vostri fratelli? No, ovviamente no. Ogni coronavirus ha le sue peculiarità e, sebbene le ricerche condotte in precedenza abbiano facilitato il lavoro contro il SARS-CoV-2, non erano di per sé sufficienti.

Andiamo oltre.

  • “Chissà che ci mettono nel vaccino!”

Ecco a voi la ricetta (presumo vogliate usarla per capodanno, data la vostra pedanteria):

L’RNA messaggero è racchiuso in liposomi (di cui vi risparmio il nome), i quali servono a trasportare sostanze idrofiliche (ma anche idrofobiche) attraverso le membrane cellulari idrofobiche (sempliciter: se non fosse per i lipidi che fungono da “navetta”, le sostanze ivi disciolte non riuscirebbero a passare attraverso le membrane cellulari);

1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-phosphocholine colesterolo;

Potassio cloruro;

Potassio diidrogeno fosfato;

Sodio cloruro;

Fosfato disodico diidrato saccarosio;

acqua per preparazioni iniettabili.

Sono abbastanza certa che, come me, di questa “ricetta” abbiate capito poco o nulla ma è proprio questo il bello: vi ponete domande a cui non è richiesto (né è probabile) che voi sappiate rispondere, eppure avete l’ardire di mettere perennemente in dubbio il lavoro di medici e scienziati

Vorrei avere la vostra faccia tosta, giuro.

  • “Mica sono scemo: dicono di aver fatto un vaccino e poi scopri che, col vaccino, ti infettano!”

Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike (una proteina che funge da “chiave” per i virus, permettendone l’accesso alle cellule) impedendo, di fatto, l’infezione. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA). Nel vaccino, le molecole di mRNA (che contengono le “istruzioni” affinché le cellule del vaccinato sintetizzino le proteine Spike) sono inserite in una microscopica vescicola lipidica (la “navicella buona” di cui sopra che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule).

Facendola ancora più semplice: durante la vaccinazione, iniettano un qualcosa che insegna al nostro corpo come difendersi dal virus.

Quindi, il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia.

Voi, per caso, montate le librerie Ikea “a sentimento” o se toccate una libreria Ikea divenite una libreria Ikea? Ecco.

  • “Il vaccino non è sicuro, troppo poco tempo per la sperimentazione!”

Ecco questa, tra tutte, è l’unica affermazione che accosterei ad una “osservazione critica”. 

È vero: non siamo mai stati abituati a tempistiche così ristrette ed è quindi normale che la prima reazione sia la diffidenza

In questo caso, le tempistiche abbreviate sono dipese da diversi fattori: l’unione pressoché planetaria di intenti, una base da cui partire e la procedura di “revisione ciclica” scelta dall’EMA (European Medicine Agency, ndr).

Se le prime due sono facilmente comprensibili, la terza desta sospetti.

Cos’è una revisione ciclica?

La revisione ciclica o “rolling-review” è uno dei processi di cui l’EMA si serve per accelerare la valutazione di un medicinale o di un vaccino durante un’emergenza sanitaria pubblica (come in questo caso). Di norma, tutti i dati e i documenti richiesti in merito all’efficacia o alla qualità di un medicinale, devono essere presentati all’inizio della valutazione nell’ambito di una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio.

Utilizzando la revisione ciclica, il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA provvede ad esaminare le singole parti del dossier mano a mano che vengono presentate dalle aziende, anziché attendere l’invio di un dossier completo. In poche parole, valutano gli standard mano a mano che i dati durante la “catena di montaggio” senza attendere il “prodotto finito”.

Grazie alla possibilità di esaminare i dati quando diventano disponibili, il CHMP abbrevia notevolmente i tempi dell’autorizzazione pur mantenendo un alto controllo qualitativo.

Per valutare il grado di sicurezza assicuratoci dalla cattivissima Europa, vi basti pensare che il Regno Unito, per il tramite della Mhra (Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari, indipendente dall’europea Ema), ha iniziato la campagna vaccinale tramite una “procedura autorizzata d’emergenza” che non solo si basa su dati parziali ma che usa un solo lotto sperimentale.

La scelta, inutile dirlo, è tutta vostra. Sappiate solo che se non si raggiungerà il 70% delle vaccinazioni, non potrà essere assicurata la celebre immunità di gregge (ciao Boris, Italians do it better).

Fatemi un favore: prima di dare fiato alla bocca, analizzate le fonti.

E no: il blog di Curareilcancroconlacamomilla non è una fonte, è pura follia.

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