"La distrazione, l’inappetenza, il sorriso stampato in faccia, erano i chiari sintomi dell’amore e Matteo ha il sentore che si stia ammalando."

È un caldo pomeriggio estivo: la scuola è finalmente finita e Matteo sta giocando a calcetto con i suoi amici nel cortile. Si sta preparando a tirare un calcio di rigore: è concentrato, ha le mani sui fianchi, alza gli occhi al cielo come se pregasse qualcuno lassù di non sbagliare, posiziona per bene il pallone a terra; è pronto per tirare quel calcio decisivo per l’esito della partita, quando il suo sguardo si incrocia con quello di una sconosciuta. Ha i capelli ricci, di un colore castano molto chiaro, gli occhi verdi e un viso delicato come una bambola di porcellana.

Matteo rimane incantato. Le urla dei suoi compagni però, lo riportano alla realtà e a quel rigore in sospeso. Tira un calcio al pallone, che però finisce con estrema facilità tra le braccia del portiere. È come se quella ragazza gli avesse fatto un incantesimo.

<< Ma che ti è preso? Come hai fatto a sbagliare così?>> gli dice incredulo Luca, ma Matteo neanche lo sta ascoltando. <<Chi è quella ragazza? Non l’ho mai vista prima>> gli chiede.<< È la figlia dei nuovi inquilini del terzo piano. Ieri hanno fatto il trasloco. Uffa però, ora abbiamo perso la partita!>> continua a brontolare Luca.

È ora di cena, ma Matteo non ha fame; è distratto, vorrebbe fare qualcosa ma allo stesso tempo non ha voglia di fare niente. Continua a pensare a quel rigore sbagliato, ma dentro di lui sa che non è quello il vero motivo della sua inquietudine. Quella ragazza, apparsa dal nulla, si sta insinuando nei suoi pensieri senza che neanche lui se ne accorga. Vorrebbe scendere al piano di sotto e bussare alla sua porta soltanto per conoscere il suo nome. Poi però quasi si pente di quel pensiero così assurdo.

<< In fondo è solo una ragazza, meglio giocare alla playstation. Rischio di fare la fine di Michele che sta sempre con Alessia e non viene più a giocare con noi il sabato.>> mormora fra sé. Si butta sul divano, accende la consolle ma stranamente la scelta dei giocatori non sembra più così coinvolgente come il giorno prima.

La mattina dopo Matteo si affaccia dalla finestra di camera sua per sbirciare se Luca e gli altri sono in cortile. Mentre amareggiato si rende conto che non c’è nessuno, vede quella ragazza sul balcone intenta a leggere un libro. <<Com’è bella…>> non può far a meno di pensare. La ragazza misteriosa, sentendosi osservata alza lo sguardo e lo saluta.

<<Ciao, io sono Sara! Tu come ti chiami?>> Matteo rimane spiazzato da quella spontaneità e quasi balbetta un <<Ciao, io sono Matteo.>> Stanno facendo conoscenza, non ci può credere. <<Ti va se ci vediamo in cortile? Così non mi viene il torcicollo per parlarti?!>> gli propone Sara mettendosi a ridere. Matteo non può credere alle sue orecchie.

Cominciano così a conoscersi: parlano della scuola, dei loro hobby, di dove andranno in vacanza al mare, del liceo a cui si iscriveranno dato che hanno appena concluso l’esame di terza media. La mattinata è volata, è ora di pranzo ma Matteo vorrebbe continuare a parlare con Sara in eterno. A malincuore però deve tornare a casa ma si promettono che continueranno la loro chiacchierata nel pomeriggio. Matteo sale i gradini a tre a tre dalla felicità, è euforico, sente una stretta allo stomaco, vorrebbe gridare dalla gioia, e poi sorride, come uno scemo, senza neanche rendersene conto.

Continua a pensare a Sara, a tutte le parole che si sono detti. Sua mamma ha cucinato la pasta al ragù che tanto gli piace, ma improvvisamente è come se non sentisse più i sapori; ormai ha in bocca solo il gusto della felicità. Si butta sul letto e continua a pensarla, guarda continuamente l’orologio ma quei minuti pare che, per uno strano scherzo del destino, vadano a rilento e l’attesa di rivedere Sara lo tormenta. Si sono scambiati il numero di cellulare: vorrebbe scriverle un messaggio su WhatsApp, ma ha paura, quasi si vergogna ad ammettere che le manca.

Si rende conto in un attimo che ha le stesse sensazioni che gli descriveva Michele quando aveva incontrato Alessia: la distrazione, l’inappetenza, il sorriso stampato in faccia, erano i chiari sintomi dell’amore e Matteo ha il sentore che si stia ammalando anche lui. Nonostante tutto, continua ad immaginare le conversazioni future con Sara, a cosa avrebbe potuto dirle per fare colpo.

Finalmente è arrivata l’ora dell’appuntamento. Matteo scende gli scalini stavolta con meno euforia, ha quasi paura di incontrarla, vorrebbe scappare ma allo stesso tempo vorrebbe correre da lei. Sono un turbinio di emozioni che non ha mai provato e non sa gestirle, ci vorrebbero delle istruzioni ma non esistono. A un certo punto tira un sospiro, si fa coraggio, gira l’angolo del palazzo e la incontra. Improvvisamente si calma, Sara gli sorride e Matteo ora non ha più dubbi: si è innamorato.

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