Al mattino aprite gli occhi carichi di una malsana voglia di farvi spezzare il cuore? La vostra stanzetta è piena di medaglie al valore della Croce Rossa per tutte le volte che avete deciso di salvare chiunque vi abbia detto che non voleva impegnarsi perché la sua vita era già complicata? Avete perso il conto dei casi umani che vi siete ritrovati appiccicati alla suola delle scarpe, manco fossero delle… chewing-gum?
Se avete risposto “sì” ad almeno una di queste tre domande, direi che siete nel posto giusto. Chiariamoci: non ho da suggerirvi nessuna soluzione, se non svariati anni di terapia con l’augurio di tante care cose. Oggi sono qui solo per dirvi che tranquilli, il problema non sono gli altri: siete voi!
Esatto, avete capito bene. Perché invece di bucarvi gli occhi per anni con film strappalacrime e pieni di storie d’amore ai limiti del paranormale, avreste dovuto fare sport e scendere a compromessi col fatto che il più bel ragazzo del vostro paese non somiglia a Ryan Gosling, ma alla brutta coppia di Kermit dei Muppets.
Non riuscite ancora a cogliere il problema? Ve lo illustro io con i 5 film romantici che hanno rovinato la mia vita (e probabilmente anche la vostra).
1. Harry ti presento Sally
La trama è abbastanza semplice: lui incontra lei, lei incontra lui, diventano subito migliori amici e alla fine del film lui capisce che in realtà la ama e vuole passare il resto della sua vita con lei.
La morale reale, se possibile, è ancora più semplice. Ci hanno scritto libri, cantato canzoni, costruito reality show e forse c’è anche una puntata di “Esplorando Il Corpo Umano” in merito: dalla friendzone non si esce.
È pura scienza, come l’olio che non si mischia con l’acqua, come il mignolo che non va d’accordo con lo spigolo della cassettiera. Sì, il vostro rapporto d’amicizia decennale basato su fiducia, rispetto, condivisione e affetto, alla fine sboccerà in un bellissimo fiore. Un crisantemo.
2. Il diario di Bridget Jones
Questo parte bene. Perché in fondo diciamocelo, dentro ognuno di noi c’è una Bridget. Bridget è predisposta a fare figuracce, amante dell’autocommiserazione, collezionista di fallimenti sentimentali e piena di buoni propositi che non trasformerà mai in realtà: perfettamente imperfetta. E quando siete lì e pensate che per la prima volta in quelli che sembrano secoli state guardando un film che corrisponde a realtà… arriva Mr. Darcy.
Mr. Darcy vi fa credere che in fondo anche voi, piccoli e dolci scarti umani, possiate essere amati realmente per quello che siete.
Cioè… Per quello che siete, capite? Non ci pensate proprio.
Che poi fosse una fregatura anche questo film avrei dovuto capirlo subito.
Un’impiegata di una casa editrice non se lo può permettere un monolocale in pieno centro a Londra, non scherziamo.
3. Le pagine della nostra vita
Meglio noto anche in Italia con il titolo originale, “The Notebook”. La mia domanda è: ma doveva proprio essere noto? Non ci potevano risparmiare almeno questa? A quanto pare no.
Noah incontra casualmente Allie e ne rimane folgorato. Di estrazione sociale diversa, i due non si danno per vinti e tra mille peripezie ottengono il loro (più o meno) lieto fine, perché l’amore vince sempre sull’odio, i soldi non fanno la felicità, acqua cheta rompe i ponti e l’appetito vien mangiando.
L’unica parte verosimile di questo film è la scena in cui si lasciano.
4. Cenerentola
Ognuno di noi è legato a un film della Disney, inutile girarci intorno. Io sono particolarmente affezionata a questo, perché le disgraziate mi hanno sempre riscaldato il cuore.
Non mi soffermo sulle sue intriganti conversazioni con topi, uccelli, pulci, zecche, zanzare e pappataci; non mi soffermo neanche sulla notevole fortuna nel calzare il numero di scarpa più piccolo del reame che caso vuole non porti nessun’altra.
Ma ci rendiamo conto che questa si è sposata con uno che non l’ha riconosciuta struccata? Secondo voi, fondamentalmente, questa smania di mettere filtri su Instagram e poi avere problemi a farsi identificare in pubblico, da dove viene?
5. Un amore a 5 stelle
Dulcis in fundo, parliamo del non plus ultra dei film deprimenti.
Marisa è una madre single e cameriera in un hotel di lusso a Manhattan. Un bel giorno incrocia in albergo il ricchissimo Christopher, che la scambia per una ricca ospite. Parla di qua, esci di là, si innamorano, ma poi la verità viene a galla e finalmente esplode la bolla di sapone.
Naturalmente alla fine tutto è bene quel che finisce bene. Perché l’amore trionfa sempre su tutto, no?
Eh no, stavolta no.
Stavolta è che Marisa è Jennifer Lopez.
Jennifer Lopez, capite? Voi siete Jennifer Lopez? Appunto.
Vi state chiedendo perché lo abbia definito deprimente? Perché che non sono Jennifer Lopez io l’ho scoperto a 7 anni.
Comunque non disperate, in fin dei conti siamo tutti sulla stessa barca.
Peccato sia il Titanic.
Attivista per i diritti umani, classe 1995, cosentina, cosmopolita, bilingue (Inglese e Italiano, ma ce la sta mettendo tutta anche con lo Swahili!).
Laureata in Politica Internazionale alla SOAS University e specializzata in Diritti Umani alla UCL, entrambe prestigiose università di Londra, completa i suoi studi a soli 22 anni e da lì in poi si dedica ai diritti di richiedenti asilo e rifugiati politici.
A giugno del 2021 si specializza ulteriormente in Comunicazione e Lobbying nelle Relazioni Internazionali presso la SIOI e da luglio dello stesso anno vive e lavora in Tanzania seguendo un progetto per i diritti delle lavoratrici domestiche tanzaniane fino al 2022.
Co-autrice del corto “Non Solo Un Volto” sulla comunità LGBTQI+ cosentina.
Appassionata di politica, attualità, serie TV e scrittura!