“Il solo uomo davvero dotato di sensibilità che ho incontrato in vita mia era il mio sarto: mi prendeva le misure tutte le volte che mi vedeva, mentre tutti gli altri mantenevano le vecchie misure e si aspettavano che io mi ci adattassi.”
Lo scrittore George Bernard Shaw definisce al meglio il lavoro di chi nel suo essere meticoloso, preciso e approfonditamente elegante, usa impegno, dedizione e tanto acume.
Un pensiero che sembra essere lontano da una modernità che oggi prende il sopravvento con un nuovo senso di eleganza e che si distacca completamente dalla precisione millimetrica della sartoria d’un tempo.
Per tale ragione mi è sembrato opportuno fare quattro chiacchiere con chi si ciba quotidianamente di questa eleganza e profonda accuratezza: Fabio Attanasio, classe 1987.
L’ormai ex giurista, ad oggi cultore di sartoria, moda, blogger e presto autore, è simbolo di come la modernità possa trovare ogni giorno il connubio perfetto con i principi di finezza e signorilità che sembrano essere ormai nascosti dall’ombra di un consumismo ben poco elegante.

Fabio nasce come spettatore non consapevole, perché il suo interesse, forte fin dai tempi universitari, faceva sì che il suo tempo fosse in gran parte speso nella lettura e nella conoscenza di blog, riviste di settore e in generale tematiche che sembravano essere anche lontane dai suoi stessi coetanei. Tutto questo, però, non era il perno della sua vita, o almeno non ancora. Tornato da un periodo di sei mesi in Argentina, dopo essersi reso conto di non ritrovare sé stesso nei codici di procedura civile e penale, sceglie la sua vera strada. Nasce così il suo blog “The Bespoke Dudes“, luogo dell’etere in cui passione ed impegno si fondevano per rendere partecipi gli appassionati del settore ed i semplici curiosi. Fabio, quindi, si faceva largo in un campo che ancora non era stato seminato e si dirigeva verso sartorie di svariate città, da Milano a Varsavia, ma anche Ginevra e gli Stati Uniti, senza alcuna strategia di marketing o un branding vero e proprio.
Ma se c’è qualcosa che insegna ancor di più della teoria, quella è la pratica, specialmente se alla base si crea una vera e propria community, pronta a riconoscere il talento di Fabio, la sua dedizione ed il perfetto controllo di parole e tecnicità. Questo ragazzo napoletano sceglie di metterci la faccia ed è così che attraverso l’orologeria con “Rolex Italia”, “Omega”, “Vacheron Constantin” prima e l’Automotive con “Maserati” e “Porsche” poi, si ritrova a viaggiare in tutto il mondo, rendendosi conto di quanto il settore dell’eleganza e della moda sia radicalmente cambiato. Non c’era più bisogno della esclusiva carta stampata, ma anche della vision dei social, ormai canali principali di lancio e comunicazione.

“Come avviene il cambiamento nella tua vita?” chiedo incuriosito per questa vita tra un evento a Reno (Nevada) ed un capo di alta sartoria.
Fabio, con il suo fare affabile e magnetico, anche al di là della cornetta, mi porta nei suoi sogni, facendomi vedere il suo mondo con i suoi occhi e con quella leggiadria che riporta anche nei social.
Nel 2015 nasce “TBD Eyewear“, azienda che si occupa di produzione di occhiali fatti a mano e che, partendo da 21 occhiali, è riuscita, attraverso l’esperienza, l’approfondimento di digital advertising, SEO e branding, a raggiungere 21.000 pezzi venduti in un anno.
“Abbiamo imparato tutto da zero, ma l’amore per l’artigianato è sempre stato troppo grande”.
“Ho letto che sei parte integrante di una nuova realtà che ha a che fare con il cachemire. Di che si tratta?”
“The Fleece Milano è un progetto direct to consumer che vuole accompagnare l’utente all’acquisto di prodotti in cachemire di alta qualità”; Fabio lo racconta con orgoglio, sottolineando quanto si voglia dare spazio alla sartoria e al materiale, rendendo la customer experience perfetta anche attraverso internet. Si è seguiti, infatti, dal primo istante fino al check-out, con l’ulteriore possibilità di reso e con una stima di spesa che rende ancor più tranquillo l’user. Ciò che di straordinario rimane è la scelta di presentare il prodotto senza alcun mark up elevato che, invece, le grandi aziende solitamente applicano su questo materiale così ambito; l’eleganza ha il diritto di appartenere a chi la ama. Il tutto si basa sull’idea del prodotto (e dell’esperienza) artigianale, dal materiale al packaging, finanche alla thank you card.
“Sono fatto così, mi piace far crescere qualcosa” e sembra che tutto ciò che Fabio tocchi, si trasformi in novità e finezza.
“Reputi che internet ed il mondo del Web siano elementi negativi per delle realtà di questo tipo?”
“Io devo tutto a internet”, sottolinea sorridendo. In effetti, la realtà in cui questo cultore si immerge quotidianamente, nasce in maniera opposta ai grandi brand, che approdano sui social media e nel mondo di internet in estremo ritardo, spesso non riuscendo a mantenere lo stesso posto che si erano ritagliati nel passato.

“…eppure so che stai per pubblicare un libro, non è così?”
“”Profumo di sartoria” è un bisogno nato dalla necessità di conoscere la sartoria, come luogo e customer experience”. Fabio mi racconta che il libro si focalizzerà sulla comparazione delle giacche in stile italiano e quelle spagnole, ma soprattutto su come lo stile italiano è differente, nelle varie particolarità, di sartoria in sartoria, al contrario della realtà spagnola più standardizzata. Mi racconta, inoltre, di un sarto che sottolinea quanto internet sia mezzo fondamentale anche per la sartoria, ma che l’esperienza in loco sia ancor più importante.
“Sai, è bello internet, ma in quel caso, mancherebbe il profumo di sartoria”. “Scent of tailoring” nasce perciò come bisogno di far conoscere al lettore, tra esperienze concrete, immagini e pensieri eleganti, il mondo della sartoria e della manualità di chi lavora in questo mondo da ormai moltissimi anni; “è il rifugio dell’uomo, che nel bello dell’artigianato, si concede una coccola. Non vi è nessun giudizio di valore, ma è il luogo giusto per l’uomo che ama questo mondo”.
Il libro, che si può già preordinare (https://www.munaropublishing.com/scent-of-tailoring) ,verrà pubblicato dalla seconda settimana di dicembre ed è solo l’inizio per questo elegantissimo ragazzo.
Lo lascio con un sorriso stampato in faccia e con la curiosità di visitare i siti dei suoi vari brand e capire dove sbaglio nei miei abbinamenti spesso confusi, augurandomi di essere degno di questo mondo perché “la sartoria è la conseguenza di un pensiero elegante”.
Social Media Strategist, cosentino classe 1991, fluente in 3 lingue.
Laureato in Giurisprudenza per caso, in Marketing e Comunicazione per scelta, ha vissuto a Roma, Milano, Alicante, Boston, Londra… Ma per lui nessun posto è come “casa”.
Eletto vincitore della Hult Business Challenge da una giuria di Google per il suo progetto sui matrimoni calabresi intitolato “WEDDIE”.
Appassionato di viaggi low cost, serie TV e Instagram!