"Questo è successo il 13 gennaio 2021, mentre a Lamezia iniziava il maxi processo contro la ‘ndrangheta e c’era qualcuno che rischiava, per l’ennesima volta, la propria vita pur di lasciare il Sud più “pulito” di come lo ha trovato. A Roma, lei, non ha avuto il coraggio dell’autenticità, mentre in Italia continuavano a morire 616 persone per Covid. Manie di protagonismo Ministra?"

Ci avevo creduto alle sue lacrime, avevo creduto alla sua lotta contro il velo dell’invisibilità sui più deboli, avevo ammirato il fascino della sua determinazione.
Ho creduto nel suo sorriso timido dietro ogni critica in nome di un prototipo femminile che non rispecchia l’essere donna. Ci avevo creduto, per il suo sapere di terra e di sole, per il suo conoscere la fatica e il sacrificio.
Lei, che non doveva essere il “Di Vittorio” del Duemila, lei doveva essere semplicemente la Bellanova degli invisibili per tutelare il suo popolo, quello più lontano dalle caste.

Ma lei, proprio in nome della casta partitica, ha voltato le spalle a chi, nelle sue lacrime, aveva investito speranze.

Sono cresciuta a contatto con la terra, con il dono più grande di poter raccogliere un frutto da un ramo e mangiarlo alla sua ombra; penso alle mani callose di mio padre, incapace di lasciare poche olive sull’albero e andare oltre, verso quello più pieno, perché è frutto di tempo e sacrificio; penso al sorriso sdentato di nonno Giuseppe, che ogni estate ci portava in campagna e, noncurante del caldo, si dedicava ad ogni pianta; penso al sapore dei fichi che mi ha lasciato nonno Antonio, alla goccia di latte che casca sul dorso della mano come una dolce lacrima della natura.

So di essere terra e fango, la parte più genuina di ogni essere umano, e lei, con il suo passato, aveva portato la luce delle nostre terre del Sud assolate in Parlamento.
La voce di chi urla ma non viene ascoltato: lei era tutto questo.

Scrivo dall’estero perché sono andata via, perché la crisi ha mangiato ogni posto di lavoro e al Sud le occasioni di lavoro sono state mangiate e digerite.
Per me c’è stata l’occasione del tirocinio gratuito, del rimani con noi che tra poco parte l’assegno, del facciamo che campi con la disoccupazione (tra l’altro mai percepita), del a Novembre porta male fare un contratto, del tu sei brava, ma.
Quel “ma” indicava che non ero figlia di nessuno, ma ero figlia di mio padre e di mia madre, due persone oneste, due lavoratori instancabili, due persone che hanno sempre fatto la dichiarazione dei redditi, che ci hanno cresciute a pane e “para brutt’.

Eh si, Signora Ministra, se lei avesse pensato, anche solo per un momento al nostro “para brutt’” – quello che Gratteri ha sempre ripetuto a se stesso – piuttosto che alle logiche di partito, avrebbe evitato lo scatenamento di una crisi in piena crisi.
Para brutt’” perché in tanti hanno perso il lavoro, perché in tanti non hanno potuto imbandire le tavole a Natale, perché in tanti non hanno il coraggio di mettere al mondo un figlio, perché in tanti sono costretti alla solitudine, perché in tanti stanno accettando di essere sfruttati pur di arrivare a fine mese.

Questo è successo il 13 gennaio 2021, mentre a Lamezia iniziava il maxi processo contro la ‘ndrangheta e c’era qualcuno che rischiava, per l’ennesima volta, la propria vita pur di lasciare il Sud più “pulito” di come lo ha trovato.
A Roma, lei, non ha avuto il coraggio dell’autenticità, mentre in Italia continuavano a morire 616 persone per Covid.
Manie di protagonismo Ministra?

Lei era già la protagonista dei sogni di tante ragazze che vedevano in lei una che ce l’aveva fatta. Che si era fatta da sola.
Ma poi, è accaduto ciò che hanno detto i giornali. Li ha letti? “Renzi fa dimettere le ministre”: un uomo le ha detto cosa fare, e lei ha accettato di farlo.
L’incongruenza tra la lei fantoccio, burattino del fiorentino (che l’inglese manco a parlarne), e la lei Ministro che qualche mese fa sedeva allo stesso tavolo di Conte a difendere chi, a detta sua, sarebbe stato meno invisibile.

Ieri, per davvero, “the first impression was a shockbcaus la ritenevo più libera e più coraggiosa, più donna e meno femmina.

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