Cara Vita,
mentre ti scrivo, l’orizzonte si tinge di rosso e un leggero venticello mi scompiglia i capelli.
Mi sono venute in mente tutte le volte in cui ho indossato la libertà.
Ero vestita di parole e pensieri; e i colori erano quelli dei sogni.
Passeggiavo per le strade e i miei occhi incrociavano altri occhi. Erano verdi, neri, alcuni perfino azzurri, e in ognuno di essi vedevo una storia.
Quella di Haneefa, ad esempio, che è riuscita a concludere i suoi studi.
Vittoria e orgoglio le parole che le leggevi nel cuore.
E poi c’è Nadir che si diverte a far da guida a quei viaggiatori che vogliono vedere oltre uno schermo al plasma.
Toccare con mano la bellezza della mia terra, montuosa e arida. Selvaggia e bella.
Vita, mia cara Vita, potrei raccontarti altre mille storie.
Ci pensi a quelle che ognuno di noi porta con sé?!
Sono il nostro lascito. Le nostre piccole orme nel mondo.
Quel mondo che osserviamo dall’alto a bordo di un aereo.
Quello stesso grande aeromobile che, proprio adesso, sorvola il cielo sopra la mia testa.
La gente vi si è aggrappata con forza.
A un aereo, capisci?
Quelle persone sperano di poter volare oltre l’Hindu Kush.
Ma le loro piccole ali si spezzano: come i sogni, le speranze e tutte le loro storie.
Vita, mentre ti scrivo si è fatto tutto rosso intorno a me.
Un leggero venticello carezza le mie lacrime.
Ricordo quando potevo ancora vestire la libertà…
Mia cara Vita, arriverà la Morte e indosserà il turbante.
Nasce a Reggio Calabria nel 1986, ma vive a Milano da oltre un decennio.
Proprio a Milano, consegue la laurea in Lingue e, grazie ad essa, parla fluentemente Inglese, Spagnolo e Cinese.
La comunicazione è il suo pane quotidiano e il suo sogno nel cassetto è quello di diventare una travel blogger… Che è la spinta che l’accompagna a spasso per il mondo da anni.
Appassionata di scrittura, lettura e fotografia