"Mi sono venute in mente tutte le volte in cui ho indossato la libertà. Ero vestita di parole e pensieri; e i colori erano quelli dei sogni". 

Cara Vita, 

mentre ti scrivo, l’orizzonte si tinge di rosso e un leggero venticello mi scompiglia i capelli.

Mi sono venute in mente tutte le volte in cui ho indossato la libertà.
Ero vestita di parole e pensieri; e i colori erano quelli dei sogni. 

Passeggiavo per le strade e i miei occhi incrociavano altri occhi. Erano verdi, neri, alcuni perfino azzurri, e in ognuno di essi vedevo una storia. 

Quella di Haneefa, ad esempio, che è riuscita a concludere i suoi studi. 
Vittoria e orgoglio le parole che le leggevi nel cuore. 

E poi c’è Nadir che si diverte a far da guida a quei viaggiatori che vogliono vedere oltre uno schermo al plasma. 
Toccare con mano la bellezza della mia terra, montuosa e arida. Selvaggia e bella.

Vita, mia cara Vita, potrei raccontarti altre mille storie. 

Ci pensi a quelle che ognuno di noi porta con sé?! 

Sono il nostro lascito. Le nostre piccole orme nel mondo. 

Quel mondo che osserviamo dall’alto a bordo di un aereo.

Quello stesso grande aeromobile che, proprio adesso, sorvola il cielo sopra la mia testa. 

La gente vi si è aggrappata con forza.

A un aereo, capisci? 

Quelle persone sperano di poter volare oltre l’Hindu Kush.

Ma le loro piccole ali si spezzano: come i sogni, le speranze e tutte le loro storie. 

Vita, mentre ti scrivo si è fatto tutto rosso intorno a me. 

Un leggero venticello carezza le mie lacrime. 

Ricordo quando potevo ancora vestire la libertà…

Mia cara Vita, arriverà la Morte e indosserà il turbante. 

Lascia un Commento