"Passione. Passione Africa. Era per forza passione, amore verso una terra che ti ha saputo accogliere e ti ha reso madre e guida di tantissime anime."

Il 21 giugno 2021 hai pubblicato il tuo primo e unico libro, “Che cielo c’è”, edito da Europa Edizioni.
Come spiega il sottotitolo stesso, è la “(Quando la vita ti guida), storia di una guida/ranger di safari in Kenya.”

Ti ho conosciuta nell’agosto del 2019, quando ancora non avevamo la minima idea di cosa significasse coronavirus, quando si poteva respirare aria pura e stare tutti ammucchiati fra la polvere di un fuoristrada siglato Passione Africa.

C’era l’Africa davanti a noi, vera, nuda, con la sua terra rossa e feconda. 
Erano le sei del mattino, io avevo appena fatto le treccine e con la tua solita vociona e l’amica sigaretta in bocca mi hai detto “Aò te sei ambientata subito col folklore africano”.
Dal Sun Palm Beach partimmo alla volta di un viaggio incredibile, forse il più bel viaggio della mia vita. 
Eravamo otto sconosciuti compagni di viaggio: io e Valeria, Enrico e Mariana, Rita e Maurizio, tu e il fantastico Masai.


Erano previsti quattro giorni e tre notti nei parchi della savana kenyota: prima tappa Ashinl Aruba Lodge, poi Amboseli Serena Lodge, infine il magico Lualenyi Camp. 

Ho difficoltà a raccontare le emozioni di quei momenti, ma non potrò mai dimenticare i tuoi occhi luccicanti di fronte alla nostra infantile incredulità nello scoprire i colori della savana o i suoni degli animali. Tu decodificavi i loro movimenti, i loro linguaggi, sei stata la madre di quel pezzo di terra.
Impazzivi per gli elefanti, i “tuoi giganti”.
Vicino a te sentivo di non dover avere paura, perchè trasmettevi a tutti noi sicurezza e comprensione verso il prossimo, quel prossimo che poteva avere sembianze umane o animali, ma che per te era comunque un qualcuno da tutelare (e perché no, da prendere in giro).

In quei tre giorni hai ascoltato le nostre storie e ci hai condiviso la tua. Ci hai insegnato i nomi degli uccelli, ci hai spiegato i diversi accoppiamenti degli animali, ci hai rivelato i segreti interi della savana. 
Tu, con la tua divisa da Power Ranger, la tua fame di mondo e il sorriso sempre disegnato in volto.

Nei due anni dopo la mia Africa ti ho sempre seguito grazie a Facebook e anche a distanza mi hai insegnato molto su un mondo sconosciuto ma che merita di essere scoperto e tutelato da ogni essere umano.

Ho scoperto della tua malattia e mi sono arrabbiata, mi sono arrabbiata per quelle sigarette mai spente che ti portavi dentro. Mi sono arrabbiata perché il mondo aveva ancora bisogno di Luciana, della guida più competente e vera di sempre. 
Sì, dico vera, perché per vivere la tua Africa hai avuto certamente bisogno di coraggio ma soprattutto di umiltà. Quell’umiltà la percepisco ancora oggi, quando guardo queste fotografie e penso alle parole di conforto che hai saputo regalare a sei sconosciuti.
La gente passava vicino a te, quotidianamente si può dire, ma tu non dimenticavi mai nessuno.
E mai nessuno dimenticava te.
Gli animali ti camminavano a fianco, eri la Regina dell’Amboseli.

Due scene ho impresse nella mia memoria: all’alba del secondo giorno partimmo dall’Amboseli Serena Lodge per raggiungere i tuoi amici al Lualenyi Camp. C’era un silenzio assordante, il cielo era una tavolozza di aurora e all’orizzonte si intravedeva il Kilimangiaro.

“Sbrighiamoci, dobbiamo vederlo”.

Io pensavo tra me e me “chissà quante volte lo ha già visto, perché tutta questa trepidazione?”

Passione. Passione Africa. Era per forza passione, amore verso una terra che ti ha saputo accogliere e ti ha reso madre e guida di tantissime anime. 

Un altro momento di magia pura è stato il safari notturno, quando più felice di noi ti sei accorta di aver avvistato i ghepardi.
Non so perché, ma quella sera, a km da casa, in una terra nuova, diversa, solida senza l’artificiosità del consumismo, impolverata fino al collo e stanca per la mancanza di sonno, mi sentivo la padrona del mondo. 
Il sole quel tardo pomeriggio tramontava gigante sulla savana e io non avevo nulla da perdere, se non quella emozione. 

E allora grazie Lu, per avermi regalato quella emozione. Per avermi regalato la tua Africa. 

Quando ho scoperto che avevi scritto il libro decisi che sarei venuta nella tua Maremma per acquistarlo, farti scrivere una dedica, abbracciarti e ringraziarti ancora una volta.
Ma ho fatto tardi. Avevo mille impegni, allora ho rimandato, ma non ho fatto più in tempo.

Ora immagino la tua anima libera, che corre insieme alle gazzelle e alle antilopi per scampare alle grinfie del predatore. Immagino la tua anima soffiare nelle orecchie del leone e poi volare insieme a quegli uccelli colorati di cui non ricordo il nome fino all’apice del Kilimangiaro. 

Ti immagino ridere, ridere a crepapelle. 
Finalmente libera, Lu.

Il libro, alla fine, l’ho comprato online appena ho saputo della tua morte.

Anche così mi hai lasciato un’ultima lezione: non bisogna aspettare per fare ciò che sentiamo. Ed è quello che mi dicesti l’ultima sera del safari, prima di arrivare in tenda. 

“Hai fatto bene a dire a tua mamma che volevi venire in Africa e a non farti bloccare dalla sua paura. Questa terra ti cambierà la vita, te ne accorgerai più avanti. Se non fossi partita, non lo avresti mai saputo.”

Chi volesse ordinare il libro di Luciana Franci “Che cielo c’è” può contattare direttamente al numero +393496219696 Dalila Vulci Viaggi ed effettuare un bonifico di 20,00 € più spese di spedizioni al seguente IBANIT13G0306973300100000002871 intestato a Dalila De Santis – Banca intesa San Paolo.

Il Libro contribuirà alle donazioni per Karibuni Onlus ”Adotta un Anziano” in Kenya.

Safari Njema, Lu

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