Cerca di essere una bella persona, non una persona bella

"Ti ringrazio a nome di tutti: dei ragazzi denigrati per il loro aspetto; di quanti vengono offesi perché diversi e perfino degli odiatori social che tante volte possono essere spietati"

Ciao Jolanda, 

ho visto la tua intervista a Verissimo e, se da un lato mi ha fatto tenerezza, dall’altro mi ha fatto ammirare il tuo coraggio.

Era la tua prima apparizione in TV e non ho potuto fare a meno di notare la tua timidezza, il tuo stupore nel sentire tutti quegli applausi dedicati a te; la curiosità nei tuoi occhi che brillavano, un po’ per l’emozione e un po’ per le luci in studio.

Ti guardavi intorno per fissare nella tua mente quegli attimi. 

Il mondo dello spettacolo non ti è nuovo, eppure questa volta sei stata tu la protagonista; non tua madre, non tuo padre.

Eri felice di essere lì, su quella poltroncina bianca, anche se la tua timidezza era seduta accanto a te.

Del resto non poteva essere diversamente… solitamente non ami essere al centro dell’attenzione: temi sempre di dare fastidio.

Vuoi passare inosservata tra la gente, e così ti metti le cuffie e ascolti musica per isolarti nel tuo mondo. Riesci a sconfiggere questa timidezza solamente in famiglia e tra gli amici, quelle persone vere, che ti conoscono semplicemente come Jolanda, non come la figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga.

Hai 19 anni ma la purezza di una bambina, e questo è un pregio raro. 

Cara Jolanda, hai potuto constatare che la notorietà, per quanto agognata, può travolgerti come un fiume in piena, e hai capito quanto sia difficile non andare a fondo se non si hanno braccia abbastanza forti per nuotare, per evitare di affogare.

Leggere commenti social come “Sei brutta”, “Non sei bella come tua madre”, fa male; è normale che tu abbia pianto per un’ora. Tu però sei stata bravissima perché hai reagito, non hai lasciato che i giudizi degli haters ti abbattessero.

In risposta a questi commenti intrisi di cattiveria gratuita hai risposto pubblicando sui tuoi profili social un video di 3 minuti.

Lo hai fatto di getto, senza chiedere l’approvazione dei tuoi genitori e dei tuoi amici – come solitamente fai – perché sei un po’ insicura. Questa volta eri consapevole che quella era la cosa giusta da fare. 

Hai esordito dicendo “Sono la figlia brutta”, un inizio diretto, tagliente. Poi hai continuato, affondando sempre di più la lama “Sei brutta è una cosa che mi dico sempre; ho il naso brutto, il sorriso brutto, il neo brutto”. 

Innanzitutto tengo a dirti che non sei brutta, anzi!

So che non sono la prima a dirtelo e non sarò neanche l’ultima, ma sono certa che chi come me ti ha detto “Sei bella”, lo ha fatto perché lo pensa davvero, non per finto compiacimento nei tuoi confronti.

Sono quelli che tu vedi come difetti a impreziosire il tuo viso e a renderlo bello, unico. Essere “figli di”, non vuol dire essere “la fotocopia di”. Inoltre ti dico “Sei bella!” perché ricevere un complimento anche se tu non ci credi, migliora l’autostima: il nostro corpo rilascia dopamina, l’ormone della felicità. L’effetto indesiderato è che subito dopo si è pervasi dall’imbarazzo.

Sono certa che in questo momento hai le guance un po’ arrossate e hai abbozzato un sorriso perché ho descritto perfettamente la situazione. 

Infine dici la cosa più importante “Il mio sogno non è essere bella; io tengo di più alla mia anima, non al mio aspetto. Non sono cattiva, egoista o insensibile… Finché avrete rispetto per gli altri brillerete sempre”. Io non ero lì tra il pubblico, ma ti assicuro che ti ho applaudito sentendo quelle parole. 

Brava! 

Nonostante la tua giovane età hai colto perfettamente i veri valori della vita, e non ti sei fatta abbagliare dai riflettori dei set cinematografici dove spesso vai seguendo tua madre durante le prove, oppure dalle luci del palco mentre ascolti tuo padre durante i concerti. 

Li hai spiazzati, ammettendo che tu per prima non ti consideri bella come tua madre: gli hai fatto toccare con mano come i loro commenti siano superflui. Volevano ferirti ma non ci sono riusciti.

Credo che questa cosa abbia dato loro molto fastidio.

Non hai ceduto alle loro provocazioni, anzi li hai provocati tu stessa, rispondendo con arguzia e dando loro una lezione morale, perché, a differenza tua, non possono vantarsi di essere belle persone. In questo caso non c’è lifting che tenga. Li hai sconfitti con eleganza. 

Come hai detto tu stessa, il mondo social è bello: basta un click e puoi conoscere nuove persone, condividere idee con chiunque a costo zero. In realtà, però, tutto questo ha un prezzo, per quanto metaforico. Ti sei resa conto che un commento, seppur sui social, può rivelarsi più tagliente di un coltello, e le parole possono fare male, molto più di un pugno. Sono convinta che gli haters siano persone perennemente insoddisfatte, invidiose, codarde perché si nascondono dietro un profilo virtuale.

Cercano un attimo di gloria sputando veleno sugli altri. I motivi possono essere i più svariati: dalla provocazione alla pura cattiveria, che dal loro punto di vista è divertimento. I commenti che gli odiatori social lasciano quasi di default possono avere conseguenze gravi, soprattutto sui più fragili. Per fortuna non è stato il tuo caso, ma molti non hanno la tua forza, e non credo sia solo una questione di popolarità televisiva. Essere vip, non significa necessariamente essere corazzato, essere nip non significa essere condannato passivamente all’odio. 

Quando leggo queste storie così simili alla tua, mi pongo la stessa domanda che ti sei fatta tu leggendo il primo commento negativo. 

Perchè? 

È necessario commentare post che possono trasformarsi in fonte di depressione, disagio e insicurezza per chi viene disprezzato pubblicamente? Anche se quello che vediamo non rispecchia i nostri canoni di bellezza, perché denigrarlo? Basterebbe astenersi e continuare a scorrere la home. Se non condividiamo un’ideologia, una scelta di vita perché offendere quella persona? Come mai la gente è sempre pronta a giudicare le vite degli altri e ad esprimere pareri non richiesti specialmente quando sono offensivi?       

Ancora non ho trovato la risposta.               

Come è possibile che gli haters non si domandino mai “E se questo commento così brutale lo avessero detto a  me, io come mi sarei sentito?”.

Sicuramente non hanno questa sensibilità altrimenti non sprecherebbero il loro tempo così; o forse sono stati bullizzati anche loro e ora cercano di vendicarsi credendo di apparire forti, perfetti agli occhi di chi un tempo li vedeva imperfetti. 

Cara Jolanda, grazie per aver condiviso pubblicamente la tua esperienza, a nome di tutti: dei ragazzi che vengono denigrati per il loro aspetto sui social ma anche a scuola; dei genitori che cercano di proteggere i figli ma molte volte non riescono a trovare il modo giusto per farlo; di tutte quelle persone che vengono offese perché considerate “diverse” per etnia, religione, orientamento sessuale, pensiero politico. Ti ringrazio perfino per gli odiatori social e non, che tante volte possono essere spietati sia con le parole che con i fatti. Speriamo che questi ultimi, ascoltando le tue parole, riflettano e capiscano quale sia la vera bellezza.

Infine ti ringrazio io, perché indirettamente ti ho conosciuta e con grande piacere ho potuto vedere che al mondo esistono anime belle come la tua.

Ce ne dovrebbero essere molte di più.

Con affetto,

Chiara 

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