“Affittasi appartamento. Per info rivolgersi al 333*******”
Rientro in città in un mercoledì abbastanza caldo per essere ottobre. Il manto stradale inizia a ricoprirsi di foglie che cadono dagli alberi ormai stanchi, reduci da un’estate faticosa. La mia macchina percorre le strade con movimenti naturali: rotonde, semafori, bar. Tutto scorre come se nulla fosse cambiato e sembra proprio così, finché non alzo gli occhi e leggo un cartello, affisso su un balcone di un appartamento in centro: “Affittasi”.
Mi giro di scatto, gli occhi intimiditi dai raggi caldi del sole. Rileggo. È proprio così.
Torno indietro.
Di botto.
Di stucco.
Il semaforo è rosso.
Devo fare benzina, proprio come due anni fa.
Alla radio gli U2, come due anni fa.
Una me diversa, come due anni fa.
Vi siete mai chiesti quanto siamo maledettamente fragili?
Ci affezioniamo ai luoghi, agli oggetti, ad una casa.
Mentre, in quella casa, si vive una vita che, ormai, non ci appartiene più.
Quante abitudini dimenticate.
Quante cose messe lì, sul fondo di un tappeto, coperte dalla polvere degli anni e degli inganni.
Il semaforo ora è giallo.
Mi guardo nello specchietto, mi trovo più grande.
Mi vedo più forte.
Mi sento cambiata, rinata.
Non è soltanto la mia vita che procede, no. Così sarebbe troppo facile.
Tutto è fluido, si muove come un disco anni 80 e inizi a ballare senza neanche volerlo fare. Ma succede. Accade. Come accadono gli amori sbagliati, quelli per i quali forse non valeva poi tanto la pena. Eppure, di quelli ne vale la penna. La mia, di adesso. Mentre sono le 14.31 e rivedo il film della mia vita al contrario. Ma, che poi: amori sbagliati, non è un grande ossimoro? L’amore non è mai sbagliato. Semplicemente è un vestito che non ti sta più addosso. O, a volte, è un vestito che facevi di tutto per indossare, quando sulla sedia accanto all’armadio c’era quel pantalone che ti stava decisamente meglio. Ma tu non lo sapevi. E no, che non lo sapevi. Perché altrimenti ti saresti risparmiato le sofferenze del caso, non credi? Dire “amori sbagliati” è un po’ tradire noi stessi. Rinnegare ciò che abbiamo provato.
Il semaforo sta per diventare verde ed io mi ricordo di quella volta in cui avevo una voglia assurda di pancake ma non avevo metà degli ingredienti. Provai lo stesso, ma il risultato fu orribile. Non riuscii neanche a mangiarli. Forse è tutto racchiuso qui: non si può costruire qualcosa quando manca quell’ingrediente. Che sia il lievito o la fiducia. Ecco, credo di aver imparato che se non ci sono tutti gli ingredienti, la torta non profuma. L’amore non sarà mica una torta di mele? Chi lo sa. Ma, di sicuro, l’amore è una cosa semplice. Che magari Tiziano Ferro l’aveva capito un po’ prima di me.
Verde.
Metto la prima e parto.
Eppure, davanti ad un cartello “affittasi” capisci che la vita chiude i capitoli, lega le pagine, tiene strette le vite e fa crescere. Ti fa comprendere come tutto ti porti ad essere ciò che sei oggi. E, alla luce di questo, possiamo dire che esistono amori sbagliati?
No.
Esistono solo case in affitto e torte che non vedono l’ora di essere cucinate.
Musicista, classe 1990, cosentina.
Laureata in Economia Aziendale e specializzata in sensibilità ed emozioni: i numeri e le parole sono da sempre le due facce della stessa medaglia per lei.
Il suo acuto spirito di osservazione – allenato involontariamente – si riversa nelle sei corde della sua chitarra e in ciò che scrive, con una curiosità che la porta in luoghi sempre nuovi.
Appassionata del viaggiare, pedalare e sognare… I tre tempi verbali che preferisce!