Titolo: Streets of Philadelphia
Artista: Bruce Springsteen
Anno di pubblicazione: 1993
Curiosità: Era il 1993, quando il regista statunitense Jonathan Demme filma uno dei capolavori cinematografici più grandi di tutti i tempi, Philadelphia, con la magistrale interpretazione di Tom Hanks, affiancato da un impeccabile – come sempre – Denzel Washington. Film che tratta il delicato tema dell’AIDS, parla di omosessualità e discriminazione, molto più semplicemente, di diritti. Temi non lontani dai brani di Bruce Springsteen.

Demme, come colonna sonora, aveva pensato a ‘Philadelphia’ di Neil Young. Ma voleva un brano rock per il suo film. Forse un brano che accarezzasse e allo stesso tempo scuotesse, come sanno fare solo voce e musiche di Springsteen. Cantautore e regista non si incontravano dal lontano 1985.
Si narra che fra i due ci fu un colpo di telefono, dopo soli pochi giorni Springsteen consegnò il pezzo.
Riadattò un vecchio testo, scritto per la morte di un suo amico, a musiche rock, suonando quasi tutti gli strumenti da solo. Il brano voleva essere una bozza, ma subito Demme se ne innamorò: era lei quella giusta! D’altra parte, solo il Boss poteva rendere una bozza arrangiata, un Premio Oscar come miglior canzone, seguito da un Golden Globe, un MTV Award e quattro Grammy.
La canzone ebbe un’eco grandiosa, soprattutto in Europa.
“Streets of Philadelphia”, come aveva intuito Demme, attirò quel pubblico che reclamava sul grande schermo temi forti e incisivi, come quelli che inscena il film.
Si racconta di una Philadelphia degli anni novanta, che il cantautore ed il regista ci mostrano a ritmo di batteria, sul video clip, girato per la canzone, dallo stesso Demme; una Philadelphia di quell’America omofobia, discriminatrice, razzista; una Philadelphia non lontana da un Paese che vede ancora uomini neri soffocati dal ginocchio di un poliziotto e omosessuali derisi solo per il fatto di voler vivere a pieno la loro Persona.
Un mondo non distante da un altro oltreoceano, per esempio, che attende mesi per approvare una legge che consolida la protezione di chi spesso non ce l’ha, quando discriminato.
Era la prima volta che Springsteen lavorava per la canzone di un film, anche se di colonne sonore per la vita, ai suoi fan, ne ha regalate tante.
Streets of Philadelphia si mette sullo sfondo di qualcosa di più grande: un messaggio, un coro, una ribellione, un modo di fare sensibilizzazione.
Se provate a camminare fra le parole del testo, così come il Boss fa adagio, per le strade della città, capirete e sentirete l’intimità ed il tatto con cui il brano parla della storia del protagonista del film e magari di tante altre persone che ne hanno vissuto una simile.
Insieme al film, questa canzone ebbe un forte impatto sociale. Contribuì ad aumentare la consapevolezza sull’AIDS, allontanando molti dai pregiudizi sulla malattia e sull’omosessualità.
Il Boss ci dà il ritmo perfetto per andare al passo giusto, rallentare e avere modo di guardarci meglio attorno, guardando l’altro con occhi migliori, empatici a accoglierlo.