Ho un ricordo di me bambina in macchina mentre canticchio: “Perdono, si quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, regalami un sorriso io ti porgo una rosa, su questa amicizia nuova pace si posa, perdono…”
Era il 2001, avevo 6 anni e invece di cantare una canzone dello Zecchino d’Oro o la sigla di un cartone animato, io cantavo il primo successo di Tiziano Ferro. Sono stata una sua fan da subito e alcuni aneddoti sulla sua vita li ho sempre conosciuti. Sono a conoscenza che da ragazzo pesava 111 chili e che il suo primo disco, “111” appunto, deve il nome proprio al suo vecchio peso corporeo. Sapevo che fosse gay, anche se in realtà lo immaginavano tutti, perché sin dall’inizio girarono quelle voci sulla sua presunta omosessualità, dichiarata finalmente nel 2010. Guardando però il documentario “Ferro” su Amazon Prime Video, ho scoperto altre vicende personali che non sapevo. Che quasi tutti ignoravano.
Ho riascoltato le sue canzoni, stavolta però con maggiore attenzione; mi sono accorta che il racconto della vita di Tiziano Ferro è custodito nei suoi brani e noi non ce ne siamo mai resi conto.
“Ho passato tanti anni in una gabbia d’oro, sì forse bellissimo, ma sempre in gabbia ero.” Tiziano ha avuto successo sin da subito, però si sentiva prigioniero di una vita che non gli apparteneva del tutto perché non riusciva, anzi non poteva, essere se stesso. La casa discografica gli suggeriva di farsi fotografare in compagnia anche solo di un’amica per smentire quelle voci che cominciavano a circolare sulla sua probabile omosessualità; aveva addirittura uno stilista personale che gli consigliava di indossare vestiti ritenuti “più maschili”. Era la versione di Tiziano Ferro che tutti noi avevamo idealizzato, che tutto il pubblico voleva vedere, ma Tiziano non era così.
“Non ce l’ho mai fatta, ho sempre incassato, e sempre incazzato, fino a perdere il fiato… Tutto questo mi ha cambiato e mi son fatto rubare forse gli anni migliori dalle mie paranoie e dai mille errori.” Così Tiziano si rifugia nell’alcol. Lui che non aveva mai bevuto neanche una birra, diventa un alcolista. Fino a che, un giorno, finalmente trova la forza di andare in un centro di recupero per farsi aiutare. Reagisce e guarisce.
“Conti ferito le cose che non sono andate come volevi, temendo sempre e solo di apparire peggiore di ciò che sai realmente di essere. Conti precisi per ricordare quanti sguardi hai evitato e quante le parole che non hai pronunciato per non rischiare di deludere.” Tiziano non beve più, ma continua a fingere, a tacere, a recitare una parte: la parte del cantante che non riesce a trovare la donna della sua vita perché troppo preso dal lavoro, perché non ha tempo per l’amore. Sembra un uomo forte, che sa quello che vuole ma non è vero. “Sono un grande falso mentre fingo allegria, sei il gran diffidente mentre fingi simpatia. Come un terremoto in un deserto che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n’è accorto… E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età.”
Per quanto però il suo amore non possa essere urlato al mondo, lui si innamora e lo grida forte e chiaro nelle sue canzoni, anche se in modo silenzioso, impersonale: “E confondevo la mia vita con quella degli altri. Non voglio farmi più del male adesso, Amore… Per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente. Amore dato, amore preso, amore mai reso. Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte, sei tu.”
Nel 2010 finalmente fa coming out. Ed è libero di essere se stesso.
“Ti verrò a prendere con le mie mani e sarò quello che non ti aspettavi. Sarò quel vento che ti porti dentro e quel destino che nessuno ha mai scelto. L’amore è una cosa semplice e adesso te lo dimostrerò. Questo sono io.” Tiziano ora non vuole più nascondersi e lo dice forte e chiaro, senza paura “Correrei a salvarti, a dirti che così non può durare, correrei a parlarti, a consolarti niente più dolore. Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture. Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più.”
Adesso è veramente felice, e la sua tranquillità si riflette nelle parole che dedica al suo Amore, un uomo: “Ho soltanto una vita e la vorrei dividere con te che anche nel difetto e nell’imperfezione sei soltanto incanto, semplicemente incanto”. Pensate a quanto debba essere innamorato Tiziano per dedicare queste parola al suo compagno. Chi non vorrebbe sentirsele dire?!
“Perdono, sì quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, regalami un sorriso io ti porgo una rosa, su questa amicizia nuova pace si posa, perdono…” Ora queste parole te le dedico io a nome di tutti, Tiziano.
Cosentina classe 1995, laureata in Biotecnologie per la Salute.
Amante delle fiction al punto da conoscerne molte a memoria, legge sempre le interviste ai protagonisti e alla regia e adora sbirciarne il backstage, per comprendere a pieno il lavoro e la fatica che stanno alla base di un qualsiasi progetto.
Attenta e paziente osservatrice, ha spiccate doti di diplomazia e imparzialità.
Appassionata di scrittura, cinema, lettura di romanzi e musica!